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11
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Tinala
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@
Italia, emilia-Romagna, Bologna
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2021-03-14
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📁
Tinala
⋉
popolo gitano, rom, roman, dom, csardas, musica azera, jazz mugham, musica egiziana, viaggio, India, tar,
[89.9 MB
| 1 h, 6 mins, 42 secs
| 200 kbps]
- audio [vorbis
| 2ch
| 32000kHz]
Dom lom e rom sono tutti e tre alcuni dei nomi delle comunità romanés sparse fra il nord dell’India e l’Europa: in Azerbaigian, Armenia, Persia, Libano o Egitto. Ci accompagnano in questo viaggio attraverso il jazz e il mugham azeri o la danza ghawazi vari strumenti di corda: il tar, il buzuq e il qanun.
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10
-
✍
Tinala
-
@
Italia, emilia-Romagna, Bologna
-
⌚
2021-02-16
-
📁
Tinala
⋉
bolero, cumbia, musica russa, jazz manouche, mambo, Django Reinhardt, Valentina Ponomareva, Antonio Machin, Tito Puente,
[69.2 MB
| 58 mins, 7 secs
| 224 kbps]
- audio [vorbis
| 2ch
| 48000kHz]
Gli occhi scuri sono quelli più diffusi in tutto il mondo e la musica, specialmente quella in spagnolo, è piena di canzoni dedicate a quegli occhi neri che ci fanno disperare, sospirare, rattristare o infuocare.
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1
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✍
mezzoradaria, radio città fujiko
-
@
italia, emilia romagna, bologna
-
⌚
2014-05-01
-
📁
s02p31
⋉
sentenza Torreggiani, art19, testo unico, immigrazione, Free Alabama moovment, FAM, cellulari, introdotti, Lecce, tentato suicidio,
[7.3 MB
| 6 mins, 35 secs
| 160 kbps]
- audio [vorbis
| 2ch
| 44100kHz]
LECCE: tenta suicidio nell'infermeria del carcere è il terzo tentativo in 4 giorni - PADOVA, 2 palazzi: muore a 32 anni impiccandosi nella sua cella Alessandro - CATANIA, Giarre: La procura riapre un indagine sulla morte di Daniele Sparti di 32 anni avvenuta il 25 aprile scorso, Daniele era cardiopatico e stava aspettando il riesame per ottenere i domiciliari - Una circolare penitenziaria dice in merito al trasferimento dei detenuti che le risposte alle richieste pervenuti da essi debbano essere risposte in un massimo di 60 giorni - REGGIO EMILIA, La pulce: Nuova inchiesta dopo quella di un anno fa, questa volta da parte di 4 detenuti che denunciano di esser stati presi a calci e pugni. Indagati per lesioni gravi 14 agenti della polizia penitenziaria - Entro il 28 maggio l'Italia dovrà mettere in regola la condizione carceraria o dovrà risarcire tra 50 a 100milioni di euro l'anno per una detenzione disumana e degradante. Alla corte europea di Strasburgo sono in giacenza circa 3000 ricorsi - CIE: SIRACUSA: muore un ventinovenne arrivato al centro d'accoglienza già di precaria salute ma venne ugualmente rinchiuso nel centro nonostante non ci fosse il servizio sanitario adatto a soccorrerlo - TORINO: Polizia e Croce Rossa stentano a mantenere calmi i pochi detenuti rimasti e nonostante le promesse di liberazioni e minacce di violenze 15 migranti hanno intrapreso lo sciopero della fame in solidarietà ad un prigioniero che si era autolesionato per non farsi portare in isolamento, nel frattempo solidali hanno raggiunto l'esterno e sostenuto i rivoltosi con petardi, cori e battiture - I garante dei detenuti del Lazio denuncia la reclusione di Susanna S. bosniaca e madre di due bambini minorenni nati in Italia che rischia l'espulsione - Il parlamento europeo approva le nuove regole per il Frontex che intercetta barconi nel mediterraneo, vietati tutti le azioni di respingimento in alto mare deve però essere però ancora avere l'approvazione del consiglio UE - USA: Da gennaio sono in sciopero circa 1100 detenuti dell'Alabama chiedendo un salario e condizioni di vita decenti - ISRAELE: Il 25 aprile hanno iniziato lo sciopero della fame contro le politiche detentive dello stato d'Israele circa 250 palestinesi. Alcuni di questi detenuti pur essendo solo amministrativi sono in carcere da anni senza nemmeno aver avuto un processo - IRAN, Teheran: Nel carcere di Evin, il 17 aprile, agenti del'IRGC, il ministero dell'Intelligence e centinaia di guardie carcerarie hanno fatto irruzione nel braccio Ward 350, dove sono presenti detenuti politici, e picchiato violentemente i detenuti con bastoni e altre armi contundenti, 4 sono stati trasferiti in terapia intensiva, 24 messi in isolamenti. Alcune foto e testimonianze sono uscite dal carcere. Nonostante questo il governo nega - GRECIA: Militanti antifascisti denunciano i CIE greci, paragonandoli a campi di concentramento. Danno notizia che al loro interno vengono usati metodi come la scarica elettriche mediante elettrodi e pestaggi indiscriminati da parte della polizia e della sorveglianza - EVENTI: Sabato 3 e 4 maggio presso il circolo Iqbal Masih in Via dei Lapidari 13/L si svolgerà il Tatoo Circus in benefit per i compagni in carcere e le spese legali
Los proyectos de grandes dimensiones como Debian siempre necesitan una gran masa de gente que colabore, pero a la vez es difícil encontrar tu lugar en un proyecto tan grande.
Concerto PAUL LOVENS' SPIN
Spin suona una musica nuova che da sempre esiste, ci si dimentica subito che si tratta d'improvvisazione, si direbbe che i musicisti di Spin attingano da un repertorio arcaico che tutti inconsciamente conoscono ma che viene rivelato solo nel momento stesso della percezione. L'ascoltatore crea dentro di sè la musica di Spin, i musicisti propongono solo l'esperienza sonora.
Guy Bettini tromba
Louis Schild basso
Paul Lovens batteria
Concerto LUIGI RINALDI JAZZ QUARTET
Il gruppo nasce nel 2010 dall’unione di quattro jazzisti molto attivi nella scena artistica bolognese.
Il repertorio, accuratamente scelto ed arrangiato, alterna brani originali composti dal leader a standard jazz di Shorter, Henderson, Petrucciani, Coltrane. Musica allo stato puro, espressione personale consapevole. Il sound, a tratti cameristico, evidenzia un alto grado di emotività supportata da pregevoli doti tecniche. Il risultato finale produce giochi di colori e fraseggi interessanti.
Mercoledì 26 ottobre
Ore 20.30
Proiezione del documentario
Un pagamu – La tassa sulla paura
(HD+HDV, Italia, 2011)
Montaggio: Claudio Metallo, Miko Meloni
Fotografia: Claudio Metallo, Nicola Grignani, Miko Meloni
Regia: Claudio Metallo, Nicola Grignani, Miko Meloni
Un pagamu-la tassa sulla paura racconta varie storie di persone che hanno deciso di ribellarsi al pizzo, al racket e di una città intera, Lamezia Terme, che cerca un riscatto dopo due scioglimenti del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, in circa dieci anni.
Nel documentario si alternano le testimonianze dirette di Rocco Mangiardi, primo commerciante lametino ad indicare in aula i suoi estorsori, di Armando Caputo, presidente dell’associazione antiracket locale. Inoltre, il documentario, si avvale della narrazione della vicenda della famiglia Godino, che ha perso a causa di un atto intimidatorio la propria attività e la propria casa, ma che è riuscita a ricostruirsi una vita senza dover fuggire da Lamezia. In questo lavoro c’è anche la voce del sindaco della città lametina, Gianni Speranza e dell’assessore alla cultura Tano Grasso, ma anche dei ragazzi dello Spazio Aperto Giovani che hanno animato un bene confiscato con attività culturali, mostre e concerti.
Per info: www.cinemaitaliano.info/unpagamu
Ore 22.30
Concerto LUIGI RINALDI JAZZ QUARTET
Il gruppo nasce nel 2010 dall’unione di quattro jazzisti molto attivi nella scena artistica bolognese.
Il repertorio, accuratamente scelto ed arrangiato, alterna brani originali composti dal leader a standard jazz di Shorter, Henderson, Petrucciani, Coltrane. Musica allo stato puro, espressione personale consapevole. Il sound, a tratti cameristico, evidenzia un alto grado di emotività supportata da pregevoli doti tecniche. Il risultato finale produce giochi di colori e fraseggi interessanti.
Concerto CRISTINA RENZETTI TRIO
Presenteranno in anteprima “Origem è girO”, un disco registrato interamente a Rio de Janeiro nel quale Cristina interpreta composizioni di diversi autori della “nova guarda” carioca.
Cristina Renzetti – voce
Giancarlo Bianchetti – chitarra
Marco Frattini – batteria
Concerto CRISTINA RENZETTI TRIO
Presenteranno in anteprima “Origem è girO”, un disco registrato interamente a Rio de Janeiro nel quale Cristina interpreta composizioni di diversi autori della “nova guarda” carioca.
Cristina Renzetti – voce
Giancarlo Bianchetti – chitarra
Marco Frattini – batteria
Concerto CRISTINA RENZETTI TRIO
Presenteranno in anteprima “Origem è girO”, un disco registrato interamente a Rio de Janeiro nel quale Cristina interpreta composizioni di diversi autori della “nova guarda” carioca.
Cristina Renzetti – voce
Giancarlo Bianchetti – chitarra
Marco Frattini – batteria
Concerto CRISTINA RENZETTI TRIO
Presenteranno in anteprima “Origem è girO”, un disco registrato interamente a Rio de Janeiro nel quale Cristina interpreta composizioni di diversi autori della “nova guarda” carioca.
Cristina Renzetti – voce
Giancarlo Bianchetti – chitarra
Marco Frattini – batteria
Concerto CRISTINA RENZETTI TRIO
Presenteranno in anteprima “Origem è girO”, un disco registrato interamente a Rio de Janeiro nel quale Cristina interpreta composizioni di diversi autori della “nova guarda” carioca.
Cristina Renzetti – voce
Giancarlo Bianchetti – chitarra
Marco Frattini – batteria
Concerto CRISTINA RENZETTI TRIO
Presenteranno in anteprima “Origem è girO”, un disco registrato interamente a Rio de Janeiro nel quale Cristina interpreta composizioni di diversi autori della “nova guarda” carioca.
Cristina Renzetti – voce
Giancarlo Bianchetti – chitarra
Marco Frattini – batteria
Concerto CRISTINA RENZETTI TRIO
Presenteranno in anteprima “Origem è girO”, un disco registrato interamente a Rio de Janeiro nel quale Cristina interpreta composizioni di diversi autori della “nova guarda” carioca.
Cristina Renzetti – voce
Giancarlo Bianchetti – chitarra
Marco Frattini – batteria
Concerto CRISTINA RENZETTI TRIO
Presenteranno in anteprima “Origem è girO”, un disco registrato interamente a Rio de Janeiro nel quale Cristina interpreta composizioni di diversi autori della “nova guarda” carioca.
Cristina Renzetti – voce
Giancarlo Bianchetti – chitarra
Marco Frattini – batteria
Una band di recente formazione, ma composta da musicisti collaudati che ripropone rielaborazioni free jazz degli storici canti di lotta anarchici e popolari.
Ultima creatura di Jacopo Andreini, Edoardo Ricci, Andrea Caprara, Stefano Bartolini e Francesco Di Mauro; questa volta ispirata alla tradizione anarchica.
Dalla Comune di Parigi del 1871 alla guerra di Spagna del 1936, ai movimenti contro il latifondo dell’Arneide nei primi anni ‘50 le melodie e le parole sono state tradotte, trasportate, riadattate per continuare a parlare a chi nel suo tempo si trova a lottare coi suoi mezzi contro un sistema che programmaticamente tenta in ogni modo di limitare la libertà personale e di pensiero.
Edoardo Ricci – sax sopranino, soprano & contralto, clarinetto basso, trombone, circuit bending
Stefano Bartolini – sax soprano, tenore & baritono, circuit bending
Francesco Di Mauro – sax soprano & baritono
Andrea Caprara – basso elettrico
Jacopo Andreini – batteria
Una band di recente formazione, ma composta da musicisti collaudati che ripropone rielaborazioni free jazz degli storici canti di lotta anarchici e popolari.
Ultima creatura di Jacopo Andreini, Edoardo Ricci, Andrea Caprara, Stefano Bartolini e Francesco Di Mauro; questa volta ispirata alla tradizione anarchica.
Dalla Comune di Parigi del 1871 alla guerra di Spagna del 1936, ai movimenti contro il latifondo dell’Arneide nei primi anni ‘50 le melodie e le parole sono state tradotte, trasportate, riadattate per continuare a parlare a chi nel suo tempo si trova a lottare coi suoi mezzi contro un sistema che programmaticamente tenta in ogni modo di limitare la libertà personale e di pensiero.
Edoardo Ricci – sax sopranino, soprano & contralto, clarinetto basso, trombone, circuit bending
Stefano Bartolini – sax soprano, tenore & baritono, circuit bending
Francesco Di Mauro – sax soprano & baritono
Andrea Caprara – basso elettrico
Jacopo Andreini – batteria
Una band di recente formazione, ma composta da musicisti collaudati che ripropone rielaborazioni free jazz degli storici canti di lotta anarchici e popolari.
Ultima creatura di Jacopo Andreini, Edoardo Ricci, Andrea Caprara, Stefano Bartolini e Francesco Di Mauro; questa volta ispirata alla tradizione anarchica.
Dalla Comune di Parigi del 1871 alla guerra di Spagna del 1936, ai movimenti contro il latifondo dell’Arneide nei primi anni ‘50 le melodie e le parole sono state tradotte, trasportate, riadattate per continuare a parlare a chi nel suo tempo si trova a lottare coi suoi mezzi contro un sistema che programmaticamente tenta in ogni modo di limitare la libertà personale e di pensiero.
Edoardo Ricci – sax sopranino, soprano & contralto, clarinetto basso, trombone, circuit bending
Stefano Bartolini – sax soprano, tenore & baritono, circuit bending
Francesco Di Mauro – sax soprano & baritono
Andrea Caprara – basso elettrico
Jacopo Andreini – batteria
Una band di recente formazione, ma composta da musicisti collaudati che ripropone rielaborazioni free jazz degli storici canti di lotta anarchici e popolari.
Ultima creatura di Jacopo Andreini, Edoardo Ricci, Andrea Caprara, Stefano Bartolini e Francesco Di Mauro; questa volta ispirata alla tradizione anarchica.
Dalla Comune di Parigi del 1871 alla guerra di Spagna del 1936, ai movimenti contro il latifondo dell’Arneide nei primi anni ‘50 le melodie e le parole sono state tradotte, trasportate, riadattate per continuare a parlare a chi nel suo tempo si trova a lottare coi suoi mezzi contro un sistema che programmaticamente tenta in ogni modo di limitare la libertà personale e di pensiero.
Edoardo Ricci – sax sopranino, soprano & contralto, clarinetto basso, trombone, circuit bending
Stefano Bartolini – sax soprano, tenore & baritono, circuit bending
Francesco Di Mauro – sax soprano & baritono
Andrea Caprara – basso elettrico
Jacopo Andreini – batteria
Una band di recente formazione, ma composta da musicisti collaudati che ripropone rielaborazioni free jazz degli storici canti di lotta anarchici e popolari.
Ultima creatura di Jacopo Andreini, Edoardo Ricci, Andrea Caprara, Stefano Bartolini e Francesco Di Mauro; questa volta ispirata alla tradizione anarchica.
Dalla Comune di Parigi del 1871 alla guerra di Spagna del 1936, ai movimenti contro il latifondo dell’Arneide nei primi anni ‘50 le melodie e le parole sono state tradotte, trasportate, riadattate per continuare a parlare a chi nel suo tempo si trova a lottare coi suoi mezzi contro un sistema che programmaticamente tenta in ogni modo di limitare la libertà personale e di pensiero.
Edoardo Ricci – sax sopranino, soprano & contralto, clarinetto basso, trombone, circuit bending
Stefano Bartolini – sax soprano, tenore & baritono, circuit bending
Francesco Di Mauro – sax soprano & baritono
Andrea Caprara – basso elettrico
Jacopo Andreini – batteria
Una band di recente formazione, ma composta da musicisti collaudati che ripropone rielaborazioni free jazz degli storici canti di lotta anarchici e popolari.
Ultima creatura di Jacopo Andreini, Edoardo Ricci, Andrea Caprara, Stefano Bartolini e Francesco Di Mauro; questa volta ispirata alla tradizione anarchica.
Dalla Comune di Parigi del 1871 alla guerra di Spagna del 1936, ai movimenti contro il latifondo dell’Arneide nei primi anni ‘50 le melodie e le parole sono state tradotte, trasportate, riadattate per continuare a parlare a chi nel suo tempo si trova a lottare coi suoi mezzi contro un sistema che programmaticamente tenta in ogni modo di limitare la libertà personale e di pensiero.
Edoardo Ricci – sax sopranino, soprano & contralto, clarinetto basso, trombone, circuit bending
Stefano Bartolini – sax soprano, tenore & baritono, circuit bending
Francesco Di Mauro – sax soprano & baritono
Andrea Caprara – basso elettrico
Jacopo Andreini – batteria
Una band di recente formazione, ma composta da musicisti collaudati che ripropone rielaborazioni free jazz degli storici canti di lotta anarchici e popolari.
Ultima creatura di Jacopo Andreini, Edoardo Ricci, Andrea Caprara, Stefano Bartolini e Francesco Di Mauro; questa volta ispirata alla tradizione anarchica.
Dalla Comune di Parigi del 1871 alla guerra di Spagna del 1936, ai movimenti contro il latifondo dell’Arneide nei primi anni ‘50 le melodie e le parole sono state tradotte, trasportate, riadattate per continuare a parlare a chi nel suo tempo si trova a lottare coi suoi mezzi contro un sistema che programmaticamente tenta in ogni modo di limitare la libertà personale e di pensiero.
Edoardo Ricci – sax sopranino, soprano & contralto, clarinetto basso, trombone, circuit bending
Stefano Bartolini – sax soprano, tenore & baritono, circuit bending
Francesco Di Mauro – sax soprano & baritono
Andrea Caprara – basso elettrico
Jacopo Andreini – batteria
Una band di recente formazione, ma composta da musicisti collaudati che ripropone rielaborazioni free jazz degli storici canti di lotta anarchici e popolari.
Ultima creatura di Jacopo Andreini, Edoardo Ricci, Andrea Caprara, Stefano Bartolini e Francesco Di Mauro; questa volta ispirata alla tradizione anarchica.
Dalla Comune di Parigi del 1871 alla guerra di Spagna del 1936, ai movimenti contro il latifondo dell’Arneide nei primi anni ‘50 le melodie e le parole sono state tradotte, trasportate, riadattate per continuare a parlare a chi nel suo tempo si trova a lottare coi suoi mezzi contro un sistema che programmaticamente tenta in ogni modo di limitare la libertà personale e di pensiero.
Edoardo Ricci – sax sopranino, soprano & contralto, clarinetto basso, trombone, circuit bending
Stefano Bartolini – sax soprano, tenore & baritono, circuit bending
Francesco Di Mauro – sax soprano & baritono
Andrea Caprara – basso elettrico
Jacopo Andreini – batteria
Una band di recente formazione, ma composta da musicisti collaudati che ripropone rielaborazioni free jazz degli storici canti di lotta anarchici e popolari.
Ultima creatura di Jacopo Andreini, Edoardo Ricci, Andrea Caprara, Stefano Bartolini e Francesco Di Mauro; questa volta ispirata alla tradizione anarchica.
Dalla Comune di Parigi del 1871 alla guerra di Spagna del 1936, ai movimenti contro il latifondo dell’Arneide nei primi anni ‘50 le melodie e le parole sono state tradotte, trasportate, riadattate per continuare a parlare a chi nel suo tempo si trova a lottare coi suoi mezzi contro un sistema che programmaticamente tenta in ogni modo di limitare la libertà personale e di pensiero.
Edoardo Ricci – sax sopranino, soprano & contralto, clarinetto basso, trombone, circuit bending
Stefano Bartolini – sax soprano, tenore & baritono, circuit bending
Francesco Di Mauro – sax soprano & baritono
Andrea Caprara – basso elettrico
Jacopo Andreini – batteria
Una band di recente formazione, ma composta da musicisti collaudati che ripropone rielaborazioni free jazz degli storici canti di lotta anarchici e popolari.
Ultima creatura di Jacopo Andreini, Edoardo Ricci, Andrea Caprara, Stefano Bartolini e Francesco Di Mauro; questa volta ispirata alla tradizione anarchica.
Dalla Comune di Parigi del 1871 alla guerra di Spagna del 1936, ai movimenti contro il latifondo dell’Arneide nei primi anni ‘50 le melodie e le parole sono state tradotte, trasportate, riadattate per continuare a parlare a chi nel suo tempo si trova a lottare coi suoi mezzi contro un sistema che programmaticamente tenta in ogni modo di limitare la libertà personale e di pensiero.
Edoardo Ricci – sax sopranino, soprano & contralto, clarinetto basso, trombone, circuit bending
Stefano Bartolini – sax soprano, tenore & baritono, circuit bending
Francesco Di Mauro – sax soprano & baritono
Andrea Caprara – basso elettrico
Jacopo Andreini – batteria
Una band di recente formazione, ma composta da musicisti collaudati che ripropone rielaborazioni free jazz degli storici canti di lotta anarchici e popolari.
Ultima creatura di Jacopo Andreini, Edoardo Ricci, Andrea Caprara, Stefano Bartolini e Francesco Di Mauro; questa volta ispirata alla tradizione anarchica.
Dalla Comune di Parigi del 1871 alla guerra di Spagna del 1936, ai movimenti contro il latifondo dell’Arneide nei primi anni ‘50 le melodie e le parole sono state tradotte, trasportate, riadattate per continuare a parlare a chi nel suo tempo si trova a lottare coi suoi mezzi contro un sistema che programmaticamente tenta in ogni modo di limitare la libertà personale e di pensiero.
Edoardo Ricci – sax sopranino, soprano & contralto, clarinetto basso, trombone, circuit bending
Stefano Bartolini – sax soprano, tenore & baritono, circuit bending
Francesco Di Mauro – sax soprano & baritono
Andrea Caprara – basso elettrico
Jacopo Andreini – batteria
Una band di recente formazione, ma composta da musicisti collaudati che ripropone rielaborazioni free jazz degli storici canti di lotta anarchici e popolari.
Ultima creatura di Jacopo Andreini, Edoardo Ricci, Andrea Caprara, Stefano Bartolini e Francesco Di Mauro; questa volta ispirata alla tradizione anarchica.
Dalla Comune di Parigi del 1871 alla guerra di Spagna del 1936, ai movimenti contro il latifondo dell’Arneide nei primi anni ‘50 le melodie e le parole sono state tradotte, trasportate, riadattate per continuare a parlare a chi nel suo tempo si trova a lottare coi suoi mezzi contro un sistema che programmaticamente tenta in ogni modo di limitare la libertà personale e di pensiero.
Edoardo Ricci – sax sopranino, soprano & contralto, clarinetto basso, trombone, circuit bending
Stefano Bartolini – sax soprano, tenore & baritono, circuit bending
Francesco Di Mauro – sax soprano & baritono
Andrea Caprara – basso elettrico
Jacopo Andreini – batteria
BASTA CON LA SOLITA SALSA!Rossella Do Ritmo, Congas
Don Tulio, Batteria
Gabriel Fonseca De Morais, Basso
Giacomo Bertocchi, Sax Contralto
Salvatore Panu, Pianoforte
BASTA CON LA SOLITA SALSA!Rossella Do Ritmo, Congas
Don Tulio, Batteria
Gabriel Fonseca De Morais, Basso
Giacomo Bertocchi, Sax Contralto
Salvatore Panu, Pianoforte
BASTA CON LA SOLITA SALSA!Rossella Do Ritmo, Congas
Don Tulio, Batteria
Gabriel Fonseca De Morais, Basso
Giacomo Bertocchi, Sax Contralto
Salvatore Panu, Pianoforte
BASTA CON LA SOLITA SALSA!Rossella Do Ritmo, Congas
Don Tulio, Batteria
Gabriel Fonseca De Morais, Basso
Giacomo Bertocchi, Sax Contralto
Salvatore Panu, Pianoforte
BASTA CON LA SOLITA SALSA!Rossella Do Ritmo, Congas
Don Tulio, Batteria
Gabriel Fonseca De Morais, Basso
Giacomo Bertocchi, Sax Contralto
Salvatore Panu, Pianoforte
BASTA CON LA SOLITA SALSA!Rossella Do Ritmo, Congas
Don Tulio, Batteria
Gabriel Fonseca De Morais, Basso
Giacomo Bertocchi, Sax Contralto
Salvatore Panu, Pianoforte
Fabrizio Puglisi è un pianista e compositore fra i più attivi e interessanti della scena jazzistica e improvvisativa mondiale.
Ha suonato e continua a suonare con musicisti italiani e internazionali del calibro di John Zorn, Han Bennink, Steve Lazy, Lester Bowie, Tobias Delius, Enrico Rava, Paolo Fresu.
In quest’occasione sarà accompagnato da tre fra i musicisti più attivi della scena impro bolognese: Antonio D’Intino (bass, circuit bending, effects), Filippo Giuffré (chitarra eclettica), Andrea Grillini (batteria).
Fabrizio Puglisi è un pianista e compositore fra i più attivi e interessanti della scena jazzistica e improvvisativa mondiale.
Ha suonato e continua a suonare con musicisti italiani e internazionali del calibro di John Zorn, Han Bennink, Steve Lazy, Lester Bowie, Tobias Delius, Enrico Rava, Paolo Fresu.
In quest’occasione sarà accompagnato da tre fra i musicisti più attivi della scena impro bolognese: Antonio D’Intino (bass, circuit bending, effects), Filippo Giuffré (chitarra eclettica), Andrea Grillini (batteria).
Fabrizio Puglisi è un pianista e compositore fra i più attivi e interessanti della scena jazzistica e improvvisativa mondiale.
Ha suonato e continua a suonare con musicisti italiani e internazionali del calibro di John Zorn, Han Bennink, Steve Lazy, Lester Bowie, Tobias Delius, Enrico Rava, Paolo Fresu.
In quest’occasione sarà accompagnato da tre fra i musicisti più attivi della scena impro bolognese: Antonio D’Intino (bass, circuit bending, effects), Filippo Giuffré (chitarra eclettica), Andrea Grillini (batteria).
Fabrizio Puglisi è un pianista e compositore fra i più attivi e interessanti della scena jazzistica e improvvisativa mondiale.
Ha suonato e continua a suonare con musicisti italiani e internazionali del calibro di John Zorn, Han Bennink, Steve Lazy, Lester Bowie, Tobias Delius, Enrico Rava, Paolo Fresu.
In quest’occasione sarà accompagnato da tre fra i musicisti più attivi della scena impro bolognese: Antonio D’Intino (bass, circuit bending, effects), Filippo Giuffré (chitarra eclettica), Andrea Grillini (batteria).
Fabrizio Puglisi è un pianista e compositore fra i più attivi e interessanti della scena jazzistica e improvvisativa mondiale.
Ha suonato e continua a suonare con musicisti italiani e internazionali del calibro di John Zorn, Han Bennink, Steve Lazy, Lester Bowie, Tobias Delius, Enrico Rava, Paolo Fresu.
In quest’occasione sarà accompagnato da tre fra i musicisti più attivi della scena impro bolognese: Antonio D’Intino (bass, circuit bending, effects), Filippo Giuffré (chitarra eclettica), Andrea Grillini (batteria).
La Bologna Improvisers Orchestra è formata da un pool di giovani musicisti operanti a Bologna che dal 2007 ha deciso di far confluire i propri sforzi verso una nuova entità collettiva e sovra-personale.
Comprensiva in tutto di sedici elementi, l’Orchestra si esibisce in varie formazioni, delineando con sempre maggior entusiasmo il proprio carattere magmatico e multiforme.
Il metodo compositivo è istantaneo, libero, egalitario.
Ospiti della serata saranno gli Heu{s-k}ach, duo svizzero specializzato in drones e ripetizioni, con D’incise (laptop, oggetti) e Marcel Chagrin: chitarra, ampli e grancassa.
La Bologna Improvisers Orchestra è formata da un pool di giovani musicisti operanti a Bologna che dal 2007 ha deciso di far confluire i propri sforzi verso una nuova entità collettiva e sovra-personale.
Comprensiva in tutto di sedici elementi, l’Orchestra si esibisce in varie formazioni, delineando con sempre maggior entusiasmo il proprio carattere magmatico e multiforme.
Il metodo compositivo è istantaneo, libero, egalitario.
Ospiti della serata saranno gli Heu{s-k}ach, duo svizzero specializzato in drones e ripetizioni, con D’incise (laptop, oggetti) e Marcel Chagrin: chitarra, ampli e grancassa.
La Bologna Improvisers Orchestra è formata da un pool di giovani musicisti operanti a Bologna che dal 2007 ha deciso di far confluire i propri sforzi verso una nuova entità collettiva e sovra-personale.
Comprensiva in tutto di sedici elementi, l’Orchestra si esibisce in varie formazioni, delineando con sempre maggior entusiasmo il proprio carattere magmatico e multiforme.
Il metodo compositivo è istantaneo, libero, egalitario.
Ospiti della serata saranno gli Heu{s-k}ach, duo svizzero specializzato in drones e ripetizioni, con D’incise (laptop, oggetti) e Marcel Chagrin: chitarra, ampli e grancassa.
La Bologna Improvisers Orchestra è formata da un pool di giovani musicisti operanti a Bologna che dal 2007 ha deciso di far confluire i propri sforzi verso una nuova entità collettiva e sovra-personale.
Comprensiva in tutto di sedici elementi, l’Orchestra si esibisce in varie formazioni, delineando con sempre maggior entusiasmo il proprio carattere magmatico e multiforme.
Il metodo compositivo è istantaneo, libero, egalitario.
Ospiti della serata saranno gli Heu{s-k}ach, duo svizzero specializzato in drones e ripetizioni, con D’incise (laptop, oggetti) e Marcel Chagrin: chitarra, ampli e grancassa.
È un ottetto costituito da due quartetti speculari che interagiscono tramite processi prevalentemente improvvisativi. L’ensemble comprende alcuni dei musicisti più significativi della scena avant-jazz e sperimentale emersa in Italia a partire dagli anni ‘90, in una commistione eterogenea fra generazioni, sonorità e approcci. Dal free jazz alla sperimentazione radicale caratteristica dello scenario europeo, la performance dell’ottetto si sviluppa con la costruzione in itinere di strutture informali e l’inserzione di elementi compositivi estemporanei o predeterminati, affidate a una capacità di intesa e di linguaggio maturate nelle numerose collaborazioni fra i musicisti coinvolti in questo singolare progetto.
Gabriele Di Giulio: sax tenore
Edoardo Marraffa: sax tenore e sopranino
Massimiliano Amatruda: pianoforte/sintetizzatore/piano elettrico
Nicola Guazzaloca: pianoforte/sintetizzatore/piano elettrico
Luca Bernard: contrabbasso/basso elettrico
Salvatore Lauriola: contrabbasso/basso elettrico
Marco Frattini: batteria
Gaetano Alfonsi: batteria
È un ottetto costituito da due quartetti speculari che interagiscono tramite processi prevalentemente improvvisativi. L’ensemble comprende alcuni dei musicisti più significativi della scena avant-jazz e sperimentale emersa in Italia a partire dagli anni ‘90, in una commistione eterogenea fra generazioni, sonorità e approcci. Dal free jazz alla sperimentazione radicale caratteristica dello scenario europeo, la performance dell’ottetto si sviluppa con la costruzione in itinere di strutture informali e l’inserzione di elementi compositivi estemporanei o predeterminati, affidate a una capacità di intesa e di linguaggio maturate nelle numerose collaborazioni fra i musicisti coinvolti in questo singolare progetto.
Gabriele Di Giulio: sax tenore
Edoardo Marraffa: sax tenore e sopranino
Massimiliano Amatruda: pianoforte/sintetizzatore/piano elettrico
Nicola Guazzaloca: pianoforte/sintetizzatore/piano elettrico
Luca Bernard: contrabbasso/basso elettrico
Salvatore Lauriola: contrabbasso/basso elettrico
Marco Frattini: batteria
Gaetano Alfonsi: batteria
È un ottetto costituito da due quartetti speculari che interagiscono tramite processi prevalentemente improvvisativi. L’ensemble comprende alcuni dei musicisti più significativi della scena avant-jazz e sperimentale emersa in Italia a partire dagli anni ‘90, in una commistione eterogenea fra generazioni, sonorità e approcci. Dal free jazz alla sperimentazione radicale caratteristica dello scenario europeo, la performance dell’ottetto si sviluppa con la costruzione in itinere di strutture informali e l’inserzione di elementi compositivi estemporanei o predeterminati, affidate a una capacità di intesa e di linguaggio maturate nelle numerose collaborazioni fra i musicisti coinvolti in questo singolare progetto.
Gabriele Di Giulio: sax tenore
Edoardo Marraffa: sax tenore e sopranino
Massimiliano Amatruda: pianoforte/sintetizzatore/piano elettrico
Nicola Guazzaloca: pianoforte/sintetizzatore/piano elettrico
Luca Bernard: contrabbasso/basso elettrico
Salvatore Lauriola: contrabbasso/basso elettrico
Marco Frattini: batteria
Gaetano Alfonsi: batteria
È un ottetto costituito da due quartetti speculari che interagiscono tramite processi prevalentemente improvvisativi. L’ensemble comprende alcuni dei musicisti più significativi della scena avant-jazz e sperimentale emersa in Italia a partire dagli anni ‘90, in una commistione eterogenea fra generazioni, sonorità e approcci. Dal free jazz alla sperimentazione radicale caratteristica dello scenario europeo, la performance dell’ottetto si sviluppa con la costruzione in itinere di strutture informali e l’inserzione di elementi compositivi estemporanei o predeterminati, affidate a una capacità di intesa e di linguaggio maturate nelle numerose collaborazioni fra i musicisti coinvolti in questo singolare progetto.
Gabriele Di Giulio: sax tenore
Edoardo Marraffa: sax tenore e sopranino
Massimiliano Amatruda: pianoforte/sintetizzatore/piano elettrico
Nicola Guazzaloca: pianoforte/sintetizzatore/piano elettrico
Luca Bernard: contrabbasso/basso elettrico
Salvatore Lauriola: contrabbasso/basso elettrico
Marco Frattini: batteria
Gaetano Alfonsi: batteria
È un ottetto costituito da due quartetti speculari che interagiscono tramite processi prevalentemente improvvisativi. L’ensemble comprende alcuni dei musicisti più significativi della scena avant-jazz e sperimentale emersa in Italia a partire dagli anni ‘90, in una commistione eterogenea fra generazioni, sonorità e approcci. Dal free jazz alla sperimentazione radicale caratteristica dello scenario europeo, la performance dell’ottetto si sviluppa con la costruzione in itinere di strutture informali e l’inserzione di elementi compositivi estemporanei o predeterminati, affidate a una capacità di intesa e di linguaggio maturate nelle numerose collaborazioni fra i musicisti coinvolti in questo singolare progetto.
Gabriele Di Giulio: sax tenore
Edoardo Marraffa: sax tenore e sopranino
Massimiliano Amatruda: pianoforte/sintetizzatore/piano elettrico
Nicola Guazzaloca: pianoforte/sintetizzatore/piano elettrico
Luca Bernard: contrabbasso/basso elettrico
Salvatore Lauriola: contrabbasso/basso elettrico
Marco Frattini: batteria
Gaetano Alfonsi: batteria
È un ottetto costituito da due quartetti speculari che interagiscono tramite processi prevalentemente improvvisativi. L’ensemble comprende alcuni dei musicisti più significativi della scena avant-jazz e sperimentale emersa in Italia a partire dagli anni ‘90, in una commistione eterogenea fra generazioni, sonorità e approcci. Dal free jazz alla sperimentazione radicale caratteristica dello scenario europeo, la performance dell’ottetto si sviluppa con la costruzione in itinere di strutture informali e l’inserzione di elementi compositivi estemporanei o predeterminati, affidate a una capacità di intesa e di linguaggio maturate nelle numerose collaborazioni fra i musicisti coinvolti in questo singolare progetto.
Gabriele Di Giulio: sax tenore
Edoardo Marraffa: sax tenore e sopranino
Massimiliano Amatruda: pianoforte/sintetizzatore/piano elettrico
Nicola Guazzaloca: pianoforte/sintetizzatore/piano elettrico
Luca Bernard: contrabbasso/basso elettrico
Salvatore Lauriola: contrabbasso/basso elettrico
Marco Frattini: batteria
Gaetano Alfonsi: batteria
È un ottetto costituito da due quartetti speculari che interagiscono tramite processi prevalentemente improvvisativi. L’ensemble comprende alcuni dei musicisti più significativi della scena avant-jazz e sperimentale emersa in Italia a partire dagli anni ‘90, in una commistione eterogenea fra generazioni, sonorità e approcci. Dal free jazz alla sperimentazione radicale caratteristica dello scenario europeo, la performance dell’ottetto si sviluppa con la costruzione in itinere di strutture informali e l’inserzione di elementi compositivi estemporanei o predeterminati, affidate a una capacità di intesa e di linguaggio maturate nelle numerose collaborazioni fra i musicisti coinvolti in questo singolare progetto.
Gabriele Di Giulio: sax tenore
Edoardo Marraffa: sax tenore e sopranino
Massimiliano Amatruda: pianoforte/sintetizzatore/piano elettrico
Nicola Guazzaloca: pianoforte/sintetizzatore/piano elettrico
Luca Bernard: contrabbasso/basso elettrico
Salvatore Lauriola: contrabbasso/basso elettrico
Marco Frattini: batteria
Gaetano Alfonsi: batteria
BASTA CON LA SOLITA SALSA!Rossella Do Ritmo, Congas
Don Tulio, Batteria
Gabriel Fonseca De Morais, Basso
Giacomo Bertocchi, Sax Contralto
Salvatore Panu, Pianoforte
BASTA CON LA SOLITA SALSA!Rossella Do Ritmo, Congas
Don Tulio, Batteria
Gabriel Fonseca De Morais, Basso
Giacomo Bertocchi, Sax Contralto
Salvatore Panu, Pianoforte
BASTA CON LA SOLITA SALSA!Rossella Do Ritmo, Congas
Don Tulio, Batteria
Gabriel Fonseca De Morais, Basso
Giacomo Bertocchi, Sax Contralto
Salvatore Panu, Pianoforte
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Don Tulio, Batteria
Gabriel Fonseca De Morais, Basso
Giacomo Bertocchi, Sax Contralto
Salvatore Panu, Pianoforte
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Salvatore Panu, Pianoforte
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Salvatore Panu, Pianoforte
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Giacomo Bertocchi, Sax Contralto
Salvatore Panu, Pianoforte
"a project around the black music: work songs, blues and traditons of the origins"
Un duo esclusivo, batteria e voce. Nuovo progetto del poliedrico batterista e compositore siciliano Francesco Cusa con la vocalist Gaia Mattiuzzi, grandi doti vocali e straordinaria sensibilità.
Rielabora canti di tradizione arcaica africana pescati tra i reperti di Alan Lomax. Una musica ricca e intensa oltre i limiti della vocalità ampiamente modulata dalla Mattiuzzi e dal sofisticato drumming di Cusa.
Entrambi riescono ad intingere elementi basilari della cultura africana e innovativi del jazz che trovano nell'improvvisazione il veicolo ideale per rivelarsi.
Un canto che si fa strazio, grido, sofferenza, gioia, tenerezza.
"a project around the black music: work songs, blues and traditons of the origins"
Un duo esclusivo, batteria e voce. Nuovo progetto del poliedrico batterista e compositore siciliano Francesco Cusa con la vocalist Gaia Mattiuzzi, grandi doti vocali e straordinaria sensibilità.
Rielabora canti di tradizione arcaica africana pescati tra i reperti di Alan Lomax. Una musica ricca e intensa oltre i limiti della vocalità ampiamente modulata dalla Mattiuzzi e dal sofisticato drumming di Cusa.
Entrambi riescono ad intingere elementi basilari della cultura africana e innovativi del jazz che trovano nell'improvvisazione il veicolo ideale per rivelarsi.
Un canto che si fa strazio, grido, sofferenza, gioia, tenerezza.
"a project around the black music: work songs, blues and traditons of the origins"
Un duo esclusivo, batteria e voce. Nuovo progetto del poliedrico batterista e compositore siciliano Francesco Cusa con la vocalist Gaia Mattiuzzi, grandi doti vocali e straordinaria sensibilità.
Rielabora canti di tradizione arcaica africana pescati tra i reperti di Alan Lomax. Una musica ricca e intensa oltre i limiti della vocalità ampiamente modulata dalla Mattiuzzi e dal sofisticato drumming di Cusa.
Entrambi riescono ad intingere elementi basilari della cultura africana e innovativi del jazz che trovano nell'improvvisazione il veicolo ideale per rivelarsi.
Un canto che si fa strazio, grido, sofferenza, gioia, tenerezza.
"a project around the black music: work songs, blues and traditons of the origins"
Un duo esclusivo, batteria e voce. Nuovo progetto del poliedrico batterista e compositore siciliano Francesco Cusa con la vocalist Gaia Mattiuzzi, grandi doti vocali e straordinaria sensibilità.
Rielabora canti di tradizione arcaica africana pescati tra i reperti di Alan Lomax. Una musica ricca e intensa oltre i limiti della vocalità ampiamente modulata dalla Mattiuzzi e dal sofisticato drumming di Cusa.
Entrambi riescono ad intingere elementi basilari della cultura africana e innovativi del jazz che trovano nell'improvvisazione il veicolo ideale per rivelarsi.
Un canto che si fa strazio, grido, sofferenza, gioia, tenerezza.
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Un duo esclusivo, batteria e voce. Nuovo progetto del poliedrico batterista e compositore siciliano Francesco Cusa con la vocalist Gaia Mattiuzzi, grandi doti vocali e straordinaria sensibilità.
Rielabora canti di tradizione arcaica africana pescati tra i reperti di Alan Lomax. Una musica ricca e intensa oltre i limiti della vocalità ampiamente modulata dalla Mattiuzzi e dal sofisticato drumming di Cusa.
Entrambi riescono ad intingere elementi basilari della cultura africana e innovativi del jazz che trovano nell'improvvisazione il veicolo ideale per rivelarsi.
Un canto che si fa strazio, grido, sofferenza, gioia, tenerezza.
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Un duo esclusivo, batteria e voce. Nuovo progetto del poliedrico batterista e compositore siciliano Francesco Cusa con la vocalist Gaia Mattiuzzi, grandi doti vocali e straordinaria sensibilità.
Rielabora canti di tradizione arcaica africana pescati tra i reperti di Alan Lomax. Una musica ricca e intensa oltre i limiti della vocalità ampiamente modulata dalla Mattiuzzi e dal sofisticato drumming di Cusa.
Entrambi riescono ad intingere elementi basilari della cultura africana e innovativi del jazz che trovano nell'improvvisazione il veicolo ideale per rivelarsi.
Un canto che si fa strazio, grido, sofferenza, gioia, tenerezza.
"a project around the black music: work songs, blues and traditons of the origins"
Un duo esclusivo, batteria e voce. Nuovo progetto del poliedrico batterista e compositore siciliano Francesco Cusa con la vocalist Gaia Mattiuzzi, grandi doti vocali e straordinaria sensibilità.
Rielabora canti di tradizione arcaica africana pescati tra i reperti di Alan Lomax. Una musica ricca e intensa oltre i limiti della vocalità ampiamente modulata dalla Mattiuzzi e dal sofisticato drumming di Cusa.
Entrambi riescono ad intingere elementi basilari della cultura africana e innovativi del jazz che trovano nell'improvvisazione il veicolo ideale per rivelarsi.
Un canto che si fa strazio, grido, sofferenza, gioia, tenerezza.
"a project around the black music: work songs, blues and traditons of the origins"
Un duo esclusivo, batteria e voce. Nuovo progetto del poliedrico batterista e compositore siciliano Francesco Cusa con la vocalist Gaia Mattiuzzi, grandi doti vocali e straordinaria sensibilità.
Rielabora canti di tradizione arcaica africana pescati tra i reperti di Alan Lomax. Una musica ricca e intensa oltre i limiti della vocalità ampiamente modulata dalla Mattiuzzi e dal sofisticato drumming di Cusa.
Entrambi riescono ad intingere elementi basilari della cultura africana e innovativi del jazz che trovano nell'improvvisazione il veicolo ideale per rivelarsi.
Un canto che si fa strazio, grido, sofferenza, gioia, tenerezza.
Trio di improvvisazione jazz
Trio di improvvisazione jazz
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Per palati forti.. Francesco Cusa – batteria, Paolo Sorge - chitarra elettrica, Carlo Natoli - sax baritono, Beppe Scardino - sax baritono, Piero Bittolo Bon - sax alto, Dario De Filippo - percussioni
Per palati forti.. Francesco Cusa – batteria, Paolo Sorge - chitarra elettrica, Carlo Natoli - sax baritono, Beppe Scardino - sax baritono, Piero Bittolo Bon - sax alto, Dario De Filippo - percussioni
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Per palati forti.. Francesco Cusa – batteria, Paolo Sorge - chitarra elettrica, Carlo Natoli - sax baritono, Beppe Scardino - sax baritono, Piero Bittolo Bon - sax alto, Dario De Filippo - percussioni
Per palati forti.. Francesco Cusa – batteria, Paolo Sorge - chitarra elettrica, Carlo Natoli - sax baritono, Beppe Scardino - sax baritono, Piero Bittolo Bon - sax alto, Dario De Filippo - percussioni
Per palati forti.. Francesco Cusa – batteria, Paolo Sorge - chitarra elettrica, Carlo Natoli - sax baritono, Beppe Scardino - sax baritono, Piero Bittolo Bon - sax alto, Dario De Filippo - percussioni
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Jealousy Party è un gruppo mutante che gira intorno a WJM, POGO e RICCI. Può performare in trio, quartetto, quintetto o come gruppo esteso, il JP Carnival Rewiew, il cui organico al completo comprende:
Wj Meatball: jp set
Mat Pogo: supermouth
Edoardo Ricci: wind instruments
Jimmy Gelli: accents
Jacopo Andreini: percussions, alto saxophone
Stefano Bartolini: tenor and baritone saxophones
Andrea Caprara: sound, bass guitar, tenor saxophone, percussions
Nicotina: electric and casual guitar
S.Dro: sound, very electric guitar
Niccolo’ Gallio: trombone
Jealousy Party è un gruppo mutante che gira intorno a WJM, POGO e RICCI. Può performare in trio, quartetto, quintetto o come gruppo esteso, il JP Carnival Rewiew, il cui organico al completo comprende:
Wj Meatball: jp set
Mat Pogo: supermouth
Edoardo Ricci: wind instruments
Jimmy Gelli: accents
Jacopo Andreini: percussions, alto saxophone
Stefano Bartolini: tenor and baritone saxophones
Andrea Caprara: sound, bass guitar, tenor saxophone, percussions
Nicotina: electric and casual guitar
S.Dro: sound, very electric guitar
Niccolo’ Gallio: trombone
Jealousy Party un gruppo mutante che gira intorno a WJM, POGO e RICCI. Pu performare in trio, quartetto, quintetto o come gruppo esteso, il JP Carnival Rewiew, il cui organico al completo comprende:
Jealousy Party è un gruppo mutante che gira intorno a WJM, POGO e RICCI. Può performare in trio, quartetto, quintetto o come gruppo esteso, il JP Carnival Rewiew, il cui organico al completo comprende:
Wj Meatball: jp set
Mat Pogo: supermouth
Edoardo Ricci: wind instruments
Jimmy Gelli: accents
Jacopo Andreini: percussions, alto saxophone
Stefano Bartolini: tenor and baritone saxophones
Andrea Caprara: sound, bass guitar, tenor saxophone, percussions
Nicotina: electric and casual guitar
S.Dro: sound, very electric guitar
Niccolo’ Gallio: trombone